YAMAHA TRBX 605
YAMAHA TRBX 605
https://it.yamaha.com/it/products/musical_instruments/guitars_basses/el_basses/trbx/600series.html
La serie dei bassi Yamaha è sempre in aggiornamento e dismesso un modello si parte con il successivo (in produzione dal 2018), ovviamente nel rispetto della tradizione e della sonorità che negli ultimi anni ha fatto tanto apprezzare il marchio a livello internazionale e come già detto più volte quando si muove una multinazionale come Yamaha sicuramente le cose non sono fatte a caso.
Il successore del diffuso ed apprezzato RBX, ha aggiunto la T come prefisso ed ha affinato ulteriormente l'estetica e la suonabilità, in pratica è cambiato quasi tutto e il manico è molto più somigliante al modello TRB (da un pò di anni prodotto in Indonesia come questo) ed anche il family feeling, però costa quasi la metà, purtroppo come al solito in Yamaha si divertono a giocare con i numeri in questo caso abbiamo in prova il top di gamma il 605.
A prima vista ha veramente un bellissimo design che praticamente accoppia due bassi e lì diversifica con il colore del legno, fateci caso sono due perimetri di quelli che potrebbero essere due strumenti, realizzato con materiali di prim'ordine con accoppiamenti veramente curati nella tradizione Yamaha, danno addirittura nella versione in descrizione profondità allo strumento grazie alla scelta di due colorazioni e di uno stacco dato dalla striscia nera che definisce i due strati di legno, già due strati perché quello superiore è composto da una impiallacciatura di acero fiammato come finitura nel quale sono inseriti i due humbucker, il display dei comandi di regolazione estremamente nutrito ma molto intuitivo e ormai classico di Yamaha e quello posteriore di ontano in quattro pezzi di due finiture differenti, completa lo strumento il massiccio ponte die cast con intercorda da 18 mm, la cosa che si fa fatica a notare è la costruzione ingegnosa di questo body perché sembra solo bello, ma se ci fate caso è realizzato veramente con tanta maestria in quanto è stata inserita una striscia nera che non si capisce se è legno facente parte del "sandwich" del body oppure se è solamente un abbellimento estetico per dare profondità allo strumento (secondo me è la seconda ipotesi), comunque questa soluzione era già stata vista sul TRB ed è veramente di design perché nella parte superiore dove si innesta il manico per intenderci scompare, delinea praticamente un perimetro di quella che potrebbe essere la serie precedente RBX con l'aggiunta del nuovo design...
Strepitoso specialmente in questa colorazione amber più appariscente e definita rispetto a quella natural, nella parte posteriore del body troviamo il classico scasso per l'elettronica e lo slot della batteria 9V molto comodo, da notare che nella placca copri elettronica abbiamo un led che ci avverte quando la pila è scarica (geniale).
Altre due colorazioni presenti (ma più rare) la translucent black e la red burst, finitura satinata per i natural, gloss per il colori.
Gli humbuckers in alnico V (YGD Yamaha guitar developement) consentono, con i quattro poli per ciascuna corda, di captare al massimo il segnale sia in attivo che in passivo.
Manico in cinque pezzi composto da laminato di acero e mogano (veramente molto bello) e tastiera in palissandro, profilo a D abbastanza piatto, molto comodo e veloce, satinato posteriormente, capotasto in resina sintetica, paletta in stile Yamaha con finitura in acero fiammato che richiama il top del body, le meccaniche, sicuramente di buona qualità ma un po' anonime, in cosmo black (come le Ibanez), questa finitura non mi piace perchè tende a rovinarsi velocemente sia nella meccaniche che nel ponte e ovviamente nei potenziometri, 24 tasti la posatura è da manuale, non si sente il benché minimo difetto, dots in abalone posati in maniera asimmetrica sotto la quinta corda, scala 34 e capotasto da 43 mm molto comodo.
Per quanto riguarda il suono ci troviamo di fronte ad un "laboratorio" in quanto, grazie al doppio humbucker, grazie all'elettronica, grazie anche al fatto che lo strumento può essere attivo e passivo possiamo spaziare in una gamma sonora che incontra un po' tutti i gusti, ma rimane comunque sempre tipica da strumento diciamo "moderno", tra l'altro tra passivo e attivo cambia veramente poco a livello di volume, per cui abbiamo un' elettronica invadente quando la vado a settare in base ai gusti personali ma se tengo lo strumento in flat posso usufruire di un suono abbastanza "standard" e a dirla dirla tutta un po' anonimo, anche se il tono è sempre esuberante e non manca certo di volume anche nella quinta corda che di solito è quella "problematica".
A chi interessa uno strumento semplice da usare, realizzato con materiali pregiati, con un manico poco problematico, molto versatile ed anche abbastanza leggero in virtù dei 3,9 kg di peso, con un rapporto qualità prezzo veramente molto interessante circa 800-850 euro (in virtù del fatto che vengono prodotti in Indonesia) probabilmente se l'estetica è di suo gusto, dovrebbe andare a provarne uno, il marchio è conosciuto e non si svaluta tantissimo nel tempo (ma non si rivaluta neanche), non viene fornito di custodia, ma ha ingombro molto standard per cui è facile trovarne una di proprio gusto.