Fender Jazz Blacktop

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Eccoci a parlare di un'icona della produzione mondiale il jazz bass rivisitato come spesso accade visto la poca predisposizione a rischio delle aziende che mescolano le carte in tavola per avere prodotti nuovi e cercare di accaparrarsi la clientela, magari indecisa, sul prodotto da comprare. Abbiamo questo esempio in commercio dal 2011 che appare un po' atipico in quanto su un body e manico da Jazz Bass hanno collocato due split (single-coil comunque ma disossati) tipici del precision rendendo il tutto per lo meno curioso.
Il basso in questione si colloca nella fascia di prodotto di gamma intermedia, leggermente più costoso della serie standard e meno costoso delle serie Classic è una realizzazione targata Messico ed è un po' quello che in fascia media mancava la così detta quadratura del cerchio, ho un jazz bass che suona (forse) come un precision.
In realtà questa configurazione di pick-up si era già vista all'inizio degli anni 80 con il precision Elite 2, ma questa volta è differente body e manico sono Jazz Bass.
Partiamo dai controlli dell'elettronica che sono quelli tipici del Jazz Bass volume, volume, tono generale, la basetta in metallo cromato, il battipenna come quello del jazz ma con lo scasso per lo split, (viene da pensare che la reperibilità del battipenna in sostituzione sarà più difficile rispetto al modello standard con meno possibilità di customizzazione).
Il body è quello del jazz con il tipico shape e lo slancio che lo distingue leggermente dal precision, sempre con corpo in ontano e la verniciatura coprente, in questa serie non abbiamo il colore sunburst, i pezzi del body sono tre e la verniciatura è quella tipica di tutte le serie Messico (tranne la road worn), mentre il ponte è quello di nuova concezione che equipaggia anche la serie Fender made in Cina (classic player) e la cosa mi spaventa un po' (il nuovo ponte high mass) ma si sa alla globalizzazione non c'è mai fine.
Guardando bene ci si accorge che la disposizione dello split è differente rispetto alla configurazione classica il pick up al manico è spostato leggermente verso il manico e quello al ponte è spostato verso il ponte rispetto alla configurazione classica del Jazz Bass, rispetto invece al precision Elite 2 degli anni 80 è tutto diverso, anche perché in quel caso la posizione dello split al manico era identica a quella della versione standard era solo stato aggiunto un altro split a ridosso del ponte.
Il manico come già detto è quello del jazz 20 tasti medium jumbo scala 34 in acero con Skunk stripe posteriore in noce, tastiera in palissandro dot in plastica bianca, per questa serie non è prevista la tastiera in acero. I colori previsti sono due, nero e questo bellissimo white Chrome pearl, un grigio perla brillantinato veramente molto elegante, ovviamente la ristretta lista di colorazioni è voluta per contenere il prezzo finale dello strumento, ma adesso la parte che più ci incuriosisce: il suono.
Innanzitutto collegato all'amplificatore c'è da dire da subito che non si sente nessun rumore di fondo, anche con il tono tutto aperto e toccando appena le corde ci si accorge che lo strumento ha veramente un gran volume, con i toni aperti si sente veramente molto l'influenza del potenziometro che crea addirittura una sonorità molto più acuta rispetto a quelle che di solito si sentono nei Jazz Bass (strano ma vero) il solo pickup al ponte sempre a toni aperti ha un suono più nasale ed è molto asciutto se si limita l'uso del tono.
Il pick up al manico invece risulta molto morbido, vellutato i suoni, ricordiamo che il basso e passivo crea veramente un effetto insolito perché è più alto di volume di un jazz, più ovattato di un precision ma molto molto nitido, rotondo, presente, veramente notevole la facilità con cui si miscelano i suoni e con cui si ricalcolano le sonorità dello strumento. Si passa a seconda della regolazione da un suono asciutto e nasale con molti toni acuti (adatto per fare accordi) ad un suono basso e profondo con molti bassi e medi avendo sempre un carattere molto personale con una comodità di un manico moderno e abbastanza sottile che agevola l'esecuzione.
Lo strumento è inoltre abbastanza leggero 3,8 kg circa e ben bilanciato ha una grande suonabilità sia con le dita che con il plettro ed anche la tecnica dello slap risulta fruibile.

Considerando il rapporto qualità prezzo dovrebbero vendere molti più Blacktop che i classici jazz o precision in quanto più o meno alla stessa cifra riesco ad avere una versatilità molto più ampia ed un suono classico ma più spostato verso gli stili moderni è uno strumento molto vocato per il rock, il metal, ma anche per il blues e a mio parere anche per tutte le tecniche moderne con sonorità molto aggressive.
Alzata la basetta cromata dei controlli ci si accorge che lo strumento in prova è dotato dei potenziometri CTS per cui di ottima qualità, per quanto riguarda i pickup non ci è dato sapere che modello sono, probabilmente uguale a quello dei precision Messico standard.
I materiali in linea generale sembrano di buona qualità e la verniciatura ha un'ottima finitura, l'unica cosa che non mi convince è il ponte già migliore del classico lamierino ma così simile alla serie Squier economica, le meccaniche infine sono le classiche della produzione Messico, ben regolabili e precise ma non certo costose, il trussrod si regola come tutti jazz recenti dalla paletta.
Se dovessi trovare un difetto a questo strumento è quello che si discosta dalla produzione classica che tanto piace ai puristi di casa Fender e se dovessi trovare un pregio è proprio il difetto sopracitato per cui un consiglio: andate a provarlo in negozio e valutate con le vostre orecchie perché se non vi siete mai fatti un Fender perché magari vi piacevano di più altre sonorità potrebbe proprio essere il basso che fa per voi e se un Fender l'avete già magari anche americano o vintage potrebbe diventare il fratello minore per cambiare un po' di sonorità.
Lo strumento viene fornito con una Gigbag morbida e il libretto d'istruzioni comprensivo delle due chiavi di regolazione (trussrod e ponte).

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