G&L L2000

 

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http://www.glguitars.com/instruments/USA/basses/index.asp

Avete già capito che, come un po' tutti, ho un debole per la produzione di Leo Fender qualunque essa sia stata dalla Fender alla G&L alla Music Man.

Breve storia della G&L: Leo Fender vende la Fender musical instrument alla CBS con la quale mantiene però un rapporto di collaborazione fino al 1975, in seguito collabora con la neonata musicman dove firma la produzione di bassi e chitarre con le quali raggiungere un successo inaspettato di massa grazie anche a innovazioni tecniche mai viste prima e dal 1980 assieme al vecchio amico George Fullerton si rimette in affari fondando la G&L (la sigla richiama i due nomi dei fondatori George e Leo), che comincia una produzione di strumenti musicali (bassi e chitarre) inizialmente un po' anonima e senza particolari innovazioni tecnologiche, in seguito affina soprattutto la configurazione per quanto riguarda la sonorità e soprattutto la veste grafica facilmente riconoscibile la paletta dello strumento che prende la forma (che non piace in realtà tutti) molto tipica che identifica anche la produzione attuale. Ho avuto diversi strumenti di produzione G&L tra le mani, sia di produzione americana che coreana e indonesiana, devo dire che con il passare degli anni specialmente la produzione orientale si è affinata nell'estetica e nell'assemblaggio somigliando sempre di più alla produzione americana, a colpo d'occhio infatti ora sono identici e onestamente credo che G&L usa viva sulle spalle della produzione indonesiana. Sostanzialmente le serie con il doppio humbucker cioè L 2000 sono veramente molto simili alla prima produzione musicman (il Sabre bass) sia come configurazione dei pick-up che come controlli che per l'epoca di progettazione circa il 1977 erano veramente avveniristici.

L'attuale produzione americana, proprio per distinguersi da quella asiatica, sta affinando sempre nuove migliorie a livello estetico come l'uso a livello liuteristico di colori nuovi, legni figurati di qualità, assemblaggi vistosi, serie limitate e celebrative, gadget a corredo sempre più ricercati, ma onestamente idee innovative o particolarmente azzardate non se ne vedono da anni.

L'esemplare in prova risale alla metà degli anni 90 è una versione standard, in Italia a dirla tutta il distributore (Aramini) ha importato per anni solo versioni standard e solo certi modelli, probabilmente pensando che fossero più ambite e piano piano hanno invaso il mercato grazie alla realizzazione pulite e ad un suono che richiede il porto d'armi. Imbracciando lo strumento si avverte subito il peso non invasivo ed un bilanciamento abbastanza buono, il manico risulta uno standard né grosso ne sottile e la forma è quella tipica del Fender Jazz standard, è particamente identica, scala 34, 22 tasti, tastiera in palissandro molto scuro che sembra ebano, manico in acero fissato (al contrario dei modelli attuali) con una placca triangolare altre viti sostituita in seguito a partire dal 1997 dall' innesto delle viti (6) direttamente sul body in assenza di placca metallica Il Body è in acero con i due humbucker, definiti magnetic fields, esclusivi della produzione G&L che fanno bella mostra di sé spostati rispetto al Sabre più verso il ponte senza un battipenna e senza nessuna basetta metallica cromata per spezzare un po' l'insieme del piano dello strumento, il disegno è molto pulito (forse troppo) rimane però abbastanza riconoscibile sia per la paletta di forma particolare che per il bel ponte massiccio che svetta sul body di chiara ispirazione musicman dei primi anni.

Le meccaniche sono alquanto semplici e si nota il fatto che non ci sia stato nessun tipo di studio a livello di design infatti somigliano molto a quelle degli Squire di bassa gamma nel descrizione dello strumento sostengono siano ultraleggere, probabilmente perché sono composte da poco materiale.

Il modello in prova è americano esiste però un fratello realizzato in questi anni in Indonesia che gli somiglia al 90%, i rivenditori sostengono sia tutto uguale, in realtà a livello di elettronica (aprendo la placca dell'alloggiamento) si vede che la differenza c'è, ma onestamente a livello di sonorità si somigliano veramente tantissimo anche perché gli humbuckers sono identici e prodotti per tutte le versioni in America.

Parliamo ora proprio del suono, se volete avere un basso affidabile, diffuso, versatile, potente e non troppo costoso (da usato) avete trovato il prodotto che fa per voi.

Il suono ha un volume veramente invadente, una dinamica da rimanere a bocca aperta, una gamma sonora praticamente infinita, adatto a tutti i generi musicali, avete la possibilità di metterlo in passivo, buon volume comunque preciso nel suono con timbrica calda e buon attacco con i toni chiusi diventa molto morbido e ovattato e quando si aprono senti sferragliare dovere, con la modalità attiva aumenta l' attacco, il volume diventa veramente gonfio e comincia ad emergere dal mixer, esiste anche la modalità boost che permette di enfatizzare i toni alti e bassi insieme una sorta di loudness che gonfia il tutto essendo però sempre ben definito e nitido quello che si fa, tra l'altro c'è uno switch che mette in serie o parallelo il suono che cambia non di tantissimo ma cambia, c'è anche la possibilità ovviamente di selezionare i pick-up ponte manico o entrambi e la regolazione fine del taglio di frequenze alti e bassi non è presente la regolazione dei medi ma sinceramente non se ne sente troppo la mancanza. A dirla tutta il basso sconvolge in modalità attiva.

L'unica cosa da sapere a mio parere per non creare confusione nell'utilizzo è che gli alti e bassi non si aprono, hai solo il taglio delle frequenze non l' aggiunta come capita in molti altri bassi dove ho un pot che a metà è spento apro va a più 3 e chiudo e diventa meno 3 (spero di essermi spiegato).

Per alcuni utilizzatori occasionali elettronica potrebbe rivelarsi alquanto ostica perché la regolazione in questo schema le ha solo questo basso e sono differenti da tutte le altre produzioni più diffuse.

In conclusione ho trovato lo strumento veramente interessante specialmente a dire la verità per l'elettronica e pick-up per il resto risulta tutto abbastanza ordinario non ci sono slanci di generosità o assemblaggio particolari, se vi capita a tiro provatelo potrebbe essere la quadratura del cerchio e cercate, sappiate però che è uno strumento costruito bene sicuramente ma con una svalutazione importante, a mio parere il modello indonesiano è a livello di rapporto qualità prezzo nettamente superiore al modello americano.

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