fender precision american vintage re 57

 

 

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Fender precision American Vintage re 57

 

Già dall'inizio degli anni 80 la Fender sotto la guida di Dan Smith (e la proprietà della CBS) aveva capito l'importanza di reintrodurre a listino le serie che avevano dato lustro al marchio, complice anche il mercato del vintage che cominciava in quell'epoca a muovere cifre di mercato importanti e la Fender che navigava in acque non proprio tranquille.

Tornano così ad apparire a Fullerton in California le serie che fecero conoscere la Fender musical instrument in tutto il mondo e che caratterizzarono il suono dei dischi per più di trent'anni, il re 57 fa parte di questa serie.

Sono strumenti di produzione americana (oggi prodotti a corona in California) che ricalcano in tutto e per tutto le produzioni originali alle quali si ispirano, troviamo oltre al precision 57 il 63 sempre precision il jazz bass del 64, quello del 62 e quello del 75, diciamo ricalcano anche se hanno aggiustato alcune cose per rendere gli strumenti un tantino più attuali.

Il basso oggetto della prova e lo straconosciuto precision nella versione 57 il primo precision con questa forma, strumento con alcune caratteristiche uniche, tipo il battipenna in alluminio anodizzato 10 fori e il bottone per la tracolla dietro la paletta del manico.

Uno strumento estremamente innovativo in quanto prendeva il posto del cosidetto Telecaster bass del 1951 di concezione e forma totalmente diversa ed anche il suono con questo modello fece un salto di qualità notevole in quanto con l' adozione di un nuovo pick-up, chiamato split, ovvero due single coil disassati con avvolgimenti più massicci e polarità opposte tra loro, si evitarono i ronzii e rumori di fondo prodotti naturalmente dai single coil. Parliamo di storia.

Il basso si presenta con una bella custodia in tweed che contiene oltre allo strumento anche il copri pick up e il copri ponte, un panno per la pulizia e gli immancabili libretti e ammenicoli Fender. E' realizzato con molta cura e le finiture sono impeccabili visto il prezzo non ci si poteva aspettare altro viene dallo stabilimento di Corona in California, il body in due pezzi di ontano, sormontato nella parte anteriore dal caratteristico battipenna in alluminio anodizzato color oro a 10 fori ed agli imponenti pomelli del controllo volume e tono cromati.

La verniciatura ha una finitura nitro d'altri tempi e si nota la mano di vernice estremamente lieve che racchiude i due pezzi del body che, in 2 color sunburst (finitura al momento non più disponibile), ricalca ancora di più le produzioni di una volta. Anche il ponte è praticamente identico alla prima produzione ed è il classico lamierino piegato con sellette filettate per poter regolare l'Intercorda, il kit fornito insieme al basso comprende come già detto anche il copri ponte e il copri pick up, due coperchi in alluminio cromato assolutamente inutili e il poggiadito caratteristico (altra cosa veramente inutile ma comunque folkloristica) piantato da due viti sotto l'inizio della tastiera in una bella plastica di colore nero.

Caratteristica che non ho notato in nessun altro basso di casa Fender è il fatto di avere i poli del pick up non livellati con una sporgenza importante sotto i due poli della terza corda (il la) anche se effettivamente le corde suonano a volume abbastanza simile.

Passiamo alla descrizione del manico, un blocco unico in acero con profilo a C bello imponente i soliti 20 tasti, vintage, i dots neri, scala 34 (si può avere solo con tastiera in acero), nella parte posteriore della paletta, oltre ovviamente alle bellissime meccaniche in stile vintage cromate troviamo un folkloristico supporto per fissare la tracolla (che ovviamente nessuno usa) e nel retro del manico l'immancabile Skunk stripe a copertura del trussrod, ricordiamo che in questo modello il trussrod si regola dal tacco del manico, posizione infame in quanto devi smontare il manico dal body per non rovinare tutto e non spanare la vite. Veniamo al dunque: inserendo il jack all'amplificatore è un immediato ritorno a casa, il suono è morbido, avvolgente, conosciuto, grosso, nasale, bellissimo, il suono del basso, se fosse un cane sarebbe un pastore tedesco, se fosse un fiore la rosa, il suono standard, profondo un vero classico intramontabile, sua maestà il Fender precision in questa veste al top di gamma, senza contaminazioni e fronzoli, l'essenza del basso elettrico, quello che ne devi avere almeno uno. L'elettronica è basilare, un volume, un tono, attacco jack e basta, è la fantasia che ha accompagnato la storia di questo strumento, non certo incline alla versatilità in assoluto, ha però scritto pagine della musica che vanno dal blues al metal dal rock al reggae, dalla salsa al jazz, ci puoi fare di tutto anche con poco ed è questa la carta vincente del precision un progetto evergreen che ha entusiasmato il mondo della musica. Infine a corredo la custodia in tweed è di ottima fattura, finitura in pelle, è robusta e massiccia anche se sporchevole ed un po' delicata, interno arancio, in peluche e cassetto portaoggetti integrato, maniglia in pelle e logo Fender piccolo sopra la maniglia.

Senza nulla togliere al fascino del vintage al suono dello strumento, alle finiture, alla storia della Fender e di questo prodotto del genio assoluto di Leo, ritengo che €2.700 come prezzo del listino attuale siano veramente tanti soldi, ma si sa, il cavalcare la leggenda non ha prezzo, però boh...

In conclusione un precision bisogna averlo, magari uno a buon mercato non guasterebbe, se avete soldi facili o siete incontentabili regalatevi un emozione, i miti sono senza tempo (e senza prezzo).

Ricordiamo per correttezza che l' attuale serie american standard ha catalogato questo strumento come re 58, non se ne capisce il motivo (o forse si), dopo che per oltre 20 anni lo stesso strumento era stato il re 57, offre attualmente solo due colori, il 3 tone sunburst e il bianco...

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