fender precision mexico standard

 

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http://intl.fender.com/it-IT/basses/precision-bass/standard-precision-bass-rosewood-fingerboard-lake-placid-blue-3-ply-parchment-pickguard-no-bag/

Fender precision mexico standard

Quando si decide di acquistare uno strumento e ci si indirizza su un determinato modello, si rischia sempre o di esagerare o di restare un po' in forse, specialmente se la scelta è rivolta alla produzione di casa Fender che già da anni, ed ancora più al giorno d'oggi, propone a listino svariati modelli, un labirinto di modelli, prodotti qua e là nel mondo e con caratteristiche che nemmeno si somigliano nonostante il nome del prodotto sia sempre il medesimo.

Nel caso specifico del precision bass abbiamo ben 41 prodotti a catalogo, anni 50, 60, 70, signature, americani, cinesi, Squire, Japan ecc. ecc. la scelta rispetto a qualche anno fa si è veramente moltiplicata a seconda dei gusti e delle tendenze dei musicisti di tutto il mondo.

In questo caso prendiamo in esame l'ultima produzione dello standard made in Messico, credo sia infatti uno strumento molto onesto e con un rapporto qualità-prezzo diciamo interessante.

Analizzando a colpo d'occhio lo strumento notiamo subito una cosa: è bellissimo, il nero gli dona proprio, ho eseguito un upgrade con un battipenna tortoise in quanto la prima fornitura (bianco) secondo me lo rendeva troppo ordinario.

Devo dire che la verniciatura in questi ultimi modelli di produzione messicana è cambiata, è veramente a regola d'arte non si riesce a capire cosa ci sia sotto nel senso di quanti pezzi è composto il body, sicuramente in ontano, visto il peso abbastanza ridotto.

Anche il ponte è cambiato rispetto alla serie precedente, il solito lamierino basico ancorato da 5 viti, ma le viti di regolazione dell' intonazione ed anche le molle sono di colore nero, a dirla tutta è veramente un ponte oltre che sempliciotto anche anonimo, solito schema per l' elettronica che è sempre la stessa (made in korea a guardarci sotto), il classico volume, tono e il cambio del battipenna dona molta eleganza anche se togliendo il precedente battipenna per la sostituzione si denota un bello scasso che lascia un po’ senza fiato, frutto probabilmente delle macchine a controllo numerico che badano al sodo e se c’è da togliere si fa…lo scasso è schermato con vernice alla grafite.

Il suono è quello del precision, classico, tondo, corposo dato dallo split coil passivo, sinceramente manca molto di corposità e tono rispetto al modello americano del resto è comunque uno strumento che suona (e che costa meno della metà) e poi ci sono in questo caso tanti upgrade da poter fare per rendere il basso più sostanzioso se non dovesse già bastare così.

Il manico nel modello provato è tutto in acero e abbiamo, rispetto alle produzioni precedenti, la tastiera verniciata e la parte posteriore del manico ha una sottile satinatura, devo dire che il livello qualitativo è veramente molto alto, realizzata molto bene tanto che la satinatura posteriore sembra vellutata e la scorrevolezza è eccezionale, l'inserto dello Skunk stripe è veramente perfetto non c'è nessuna fessurazione o imperfezione nell'assemblaggio, anche la tastiera è veramente ben realizzata ed è incollata sul manico (spessore circa 2 mm) in maniera impeccabile, la finitura è lucida (molto lucida) sulla tastiera (versione in acero) e la scala è la classica 34 con 20 tasti medium jumbo devo dire molto ben realizzata.

Il manico è fissato con la solita placca in acciaio cromato a 4 viti (anonima) ed abbiamo i soliti punti (dots) come riferimento di plastica nera (bianchi nella versione con tastiera in palissandro), il capotasto perfettamente posizionato è in plastica bianca, anche la parte frontale della paletta è verniciata come la tastiera ed ha la regolazione del truss rod (al contrario degli altri precision, per esempio il fratello classic 50, che ce l'ha sul tacco del manico) molto comoda, regolabile con chiave a brugola, onestamente le meccaniche, anche queste anonime, a mio parere non sono all'altezza di un manico così bello e devo dire che la cromatura, al contrario delle altre parti cromate dello strumento, non è perfetta.

Nell'insieme si tratta di un basso onesto, senza fronzoli e realizzato con una cura costruttiva degna del marchio, ormai la differenza tra la produzione americana e quella messicana la vedi solo nei particolari, sinceramente avrei investito un po' più nella ricerca di elementi distintivi quali le meccaniche il ponte e la placca sul retro del body che si identificassero un po' meglio da tutte le altre infinite riproduzioni non originali, ma si sa che a livello industriale le scelte costano e comunque essendo un super standard si può personalizzare con upgrade di svariate marche per avere qualcosa di più unico ed anche comodo, in sostanza questo modello è un’ ottima base da dove partire e sulla quale crescere considerando però il fatto che tutte le migliorie che eseguiamo potrebbero non essere apprezzate da un futuro acquirente del nostro strumento usato, per cui prima di buttare soldi al vento ponderate sul da farsi e informatevi bene e soprattutto tenete tutti i pezzi originali sostituiti, un domani non si sa mai.

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