Rickenbacker 4003
Rickenbacker 4003
Quando si parla di innovazione nel campo musicale ci si confronta con grandi marchi e non, che propongono produzioni innovative ed anche, a volte, avveniristiche.
Prima o poi tutte le grandi corporation mondiali escono con un prodotto che tenta di dare la svolta al mercato anche se in realtà le vendite sembrano fossilizzate su modelli che hanno visto la luce più di 40 anni fa , abbiamo invece un caso veramente unico in cui l'innovazione tecnica si muove veramente a passo di lumaca, affermando ciò siamo certi di non fare sgarbo a nessuno, anche perché il mondo musicale si dimostra sempre più conservatore per non dire integralista e la Rickenbacker percorre da sempre questa strada.
Il modello 4001 è nato nel 1961 e per oltre vent'anni è rimasto invariato fino al momento in cui il nuovo modello il 4003 lo ha sostituito sul listino.
Il basso ha una forma tutta particolare, sicuramente molto di moda negli anni 60, sembra veramente uscito indenne, come anche altri prodotti, dalle tendenze e dalle mode del momento e questo piace sicuramente tanto agli utilizzatori ed è ancora tutt'oggi uno strumento che dice la sua, molto ricercato e quotato in quanto ricchissimo di personalità.
Personalmente non l'ho mai amato come look, ma ho sempre guardato senza foga se il mercato ne offriva uno ad un prezzo onesto, ad un certo punto l'occasione è capitata e me lo sono portato a casa.
Al di là di quello che ne potevo pensare effettivamente è uno strumento con caratteristiche tutte sue e veramente alla fine anche se non sei convinto ti conquista, ti prende e ti rapisce, tanto che alcuni usano, tra tanti che ne hanno, solo quello.
Anche se il basso elettrico è stato inventato da Fender la storia della Rickenbacker è veramente costellata di successi e zeppa di utilizzatori/appassionati del marchio con nomi altolocati specialmente nelle chitarre, ma anche sul basso, basta fare un nome su tutti: Sir Paul McCartney, ricordiamo che il fondatore mister Rickenbacker è considerato un pioniere della produzione e sperimentazione della produzione solid body e semi hollow.
Il modello in prova è il 4003 in colorazione fireglow (la Rickenbacker a un modo tutto suo per chiamare le colorazioni sarebbe tipo sunburst) neck trough body, la prima impressione è che sia pesantuccio ed anche poco ergonomico nel senso che il body non è stondato ed è abbastanza allungato, però è ben bilanciato e il manico è veramente molto confortevole e comodo.
Lo strumento è formato da tre pezzi di acero due per le "ali" e uno che corre lungo tutto il body e va a formare il manico fino alla paletta nella quale vengono inserite altre due "ali" di acero per completarne la forma caratteristica.
Rickenbacker è stata certamente una delle prime aziende a credere alla costruzione set in e neck through body (nella produzione di massa) ed ancora oggi realizza gli strumenti con una cura veramente notevole. Anche la verniciatura e la lavorazione del body che sembra artigianale fanno la parte del leone su tutta la produzione e con il colore fireglow veramente si nota che lo strumento è stato rifinito in maniera maniacale, infatti nella parte superiore del body e nella tastiera abbiamo un bel binding di rifinitura di colore avorio che i tasti usano come ring e che da una nota veramente distintiva insieme alla tastiera in palissandro molto distintiva in quanto più chiaro del normale e con i segnatasti a forma di triangolo.
Del resto tutto lo strumento si distingue immediatamente, il body ha nella parte superiore un massiccio ponte con stoppa corde e regolazione dello stesso tramite due pomelli zigrinati cromato molto bello da vedere e sicuramente unico nel suo genere, un generoso battipenna che contiene tutti i controlli molto belli ed in stile retrò volume tono per ogni pick up e il selettore degli stessi, una basetta metallica cromata avvolge il pick-up al ponte che è sormontato da una copertura a ponte in metallo cromato (che tutti eliminano).
Poi parte il manico molto comodo, la tastiera rimane veramente molto distintiva per via sia del colore che della forma dei segna tasti in simil abalone, verniciata come del resto il retro del manico, ha una scala dichiarata 33e 1/4, 20 tasti e il capotasto da 43 mm, ma il retro del manico compensa la larghezza diciamo così un po' comoda con un profilo a C veramente molto confortevole ed anche veloce nonostante la verniciatura.
Altro elemento distintivo dello strumento è il doppio trussrod, due barre parallele affiancate che dovrebbero dare più stabilità e migliore regolazione rispetto al modello precedente il 4001, che purtroppo negli anni si era dimostrato non sempre affidabile, è coperto dalla generosa cover recante la scritta Rickenbacker sulla paletta.
Le meccaniche, due per parte, sono di forma semplice, in acciaio cromato e sono firmate dal nome del produttore. Ovviamente, come sempre, lo strumento viene prodotto in America e più precisamente in California, sembra da voci di corridoio che non si siano mai voluti espandere come produzione per mantenere alto il livello qualitativo, infatti serve solitamente molto tempo per averne uno, ordinato si parla addirittura di un paio d'anni come attesa, non esistono sotto marche o produzioni riconosciute che arrivano dalla parte est del planetario anche se in molti hanno provato a più riprese ad imitarlo.
Il suono è veramente molto distintivo ed è anche difficile da descrivere perché è un po' diverso dal solito, ed altra caratteristica meno rara è che il Rickenbacker ha due entrate Jack, una mono ed una stereo, praticamente se si entra con un cavo jack sdoppiato posso collegare due amplificatori, uno capta il suono del pick-up al ponte l'altro quello del pick-up al manico, posso ottenere così una varietà di suoni differenti e la versatilità diventa unica.
Il pick-up al ponte spinge come un dannato nonostante siano due single coil il suono è molto gonfio sembra, per quanto lo si metta in difficoltà con fraseggi veloci, che rimanga sempre definito ma con una nota caratteristica che ovatta il tutto, e lo rende molto riconoscibile, sembra quasi una piccola distorsione che si sente appena e un punch caratteristico che modella il suono e lo rende molto tipico nonostante sia "armato" da single coil, specialmente questo effetto è chiaro quando si suona con il plettro inoltre il sustain è poderoso, diciamo anche che certi stili non sono idonei alla tastiera prima fra tutte la tecnica dello slap per la quale lo strumento non è diciamo vocato.
È sicuramente un prodotto ottimo per il rock Il brith pop, fruibile per la musica indie del resto lo hanno usato una serie di musicisti che hanno spaziato in maniera trasversale in tantissimi generi e per più di 50 anni. Insomma se volete ospitare in casa una icona della musica avete sicuramente adocchiato il prodotto giusto.