fender precision 1976 di Nicola Fiorotto

 Fender precision 1976 - articolo di Nicola Fiorotto (vintage possibilities su facebook)
 
 
 
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Un colore tipico dei bassi degli anni ’70 è il mocha brown. Si trova principalmente nella versione see thru ossia che lascia intravedere le venature del legno. Largamente usato sia da fender che da musicman si possono incontrare spesso esemplari di precision bass , stingray o sabre in questa finitura. Più raramente si vedono jazz bass. Secondo la mia personale statistica si tratta di un colore che o si ama o si odia. Personalmente lo trovo molto bello accoppiato ad un manico in acero meno d’impatto col la tastiera in palissandro.

Quando ho visto questo basso ci ho impiegato un po’ a farmelo piacere. Si trovava in vendtia presso Jim Laabs a Stevens Point (WI). Jim ha un grande negozio che serve un’ampia zona di campagna.

In zona deve essere uno dei pochi punti di attrazione per i musicisti.

Troy P. figlio di Jim me lo aveva descritto come un precision del 74. L'informazione sull'anno di costruzione derivava dal fatto che il proprietario del basso lo aveva acquistato originariamente proprio da Jim negli anni 70, poi un mese prima lo aveva dato in conto vendita proprio lì.

Sia lui che Jim erano sicuri che l'acquisto originale avesse avuto luogo nel 74ma, dall’ispezione dei componenti, si è poi rivelato un 1976.

Corpo in frassino (4.3 kg peso accettabile in considerazione della media peso dei bassi di quegli anni…) tastiera in palissandro, sulla paletta il cosidetto televsion logo voluto dalla CBS (all’epoca proprietaria della fender) in quanto grazie alle sue dimensioni e colore rendeva più riconoscibile il basso fender quando ripreso in TV. Il television logo fu introdotto nel 1968 e fu cambiato nel 1976.

Questo basso ha un manico di larghezza tipo fender jazz bass. Si tratta di una delle opzioni disponibili in quegli anni. Per il precision (e solo per il precision) erano disponibili infatti tre larghezze di manico al capotasto:

A– 1 1/2-inch
B– 1 5/8-inch
C– 1 3/4-inch

La larghezza A è quella che normalmente si incontra nel jazz bass, la B quella ad esempio dei moderni precision la C quella dei primi precision.

Quindi il basso di cui parliamo aveva un manico di larghezza A al capotasto. Fino al 1972/73 la larghezza si trovava indicata sul tallone del manico dopo la data di costruzione da 1974 in poi la larghezza era deducibile solamente da misura diretta.

Fatto curioso è che l'ex proprietario, che suonava il basso durante le funzioni religiose della domenica, aveva lasciato nel vano della custodia:
1. un libretto di canti religiosi
2. una lettera indirizzata al futuro proprietario spiegando come avesse suonato sempre il basso per la gloria di dio e auspicando che anche il proprietario successivo facesse lo stesso
3. una bandierina americana
4. un set di corde usate

La custodia è  rettangolare,  americana con il fender logo ancora perfettamente intatto (molto spesso invece la parte cromata risulta mancante).

Si tratta del fender logo accompagnato dalla ® posta dopo la “r” di fender . Di seguito l’evoluzione dei fender logo sulle custodie dagli anni ’60 a fine anni ’70 (fonte http://guitarhq.com/fender.html)

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Il logo in alto fu usato nelle custodie rettangolari con esterno in tweed da circa il 1957 ad inzio 1958. Risulta mancante nel 99% dei casi. Dal 1958 al 1965 non c’era alcun logo all’esterno mentre i tre logo successive sono stati usati dal 1966 ai tardi anni ’70. Secondo dall’alto, “fender” logo senza coda del 1966, il terzo – con la coda – usato dal 1967 al 1971. Il quarto senza “coda” con la ® sopra la “r” di fender si inzia ad usare nel 1972 mentre l’ultimo con "Made in U.S.A." sotto la scritta fu utilizzato da metà a fine anni 70.

Il suono è quello del classico precision ma di particolare questo basso ha un ottimo sustain. Ottimo anche il bilanciamento cosa non facile da riscontrare nei precision di solo qualche anno prima, più leggeri come corpo ma per questo maggiormente inclini al “neck diving”.

 

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