squier classic vibe jazz 60

Squier Classic Vibe Jazz 60

http://intl.fender.com/it-IT/squier/series/classic-vibe/classic-vibe-jazz-bass-60s-rosewood-fingerboard-inca-silver/

 

 

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Ecco finalmente la recensione di una delle serie economiche più gettonate degli ultimi anni, anche Squier ha il top di gamma e lo identifica con la sigla Classic vibe, l'attenzione ai dettagli fa la differenza ed anche in maniera evidente perché nonostante il costo non cambi di troppo rispetto allo Squier entry-level la sostanza cambia in meglio ovviamente.

Partiamo dall'inizio, Squier è il marchio economico della Fender e ultimamente viene prodotto in Cina dove evidentemente hanno fatto grossi investimenti e per ammortizzarli hanno inventato diverse linee di prodotto che identificano sempre serie economiche ma che vengono realizzate con la cura di chi sicuramente non è alle prime armi come produttore di strumenti musicali.

Si parte con la serie affinity la più economica per passare alla serie Vintage Modified un po' più cara, per arrivare alla serie artist ed a quella Classic vibe che sono le top di gamma, i prezzi variano di un paio di centinaia di euro al massimo ma sono abbastanza differenti le une con le altre.

Cominciamo dalla descrizione generale, lo strumento si presenta bene, a colpo d'occhio sembra veramente ben realizzato e con una finitura veramente curata (in pochi anni sti cinesi ci hanno veramente sotterrati).

Il Body è in tiglio un' essenza di legno molto usata dalla liuteria per esempio giapponese, il colore del basso in prova è coprente e non si riesce ad individuare di quanti pezzi sia composto il body perché la laccatura è abbastanza spessa e non si avvertono stacchi tra una striscia di legno e l'altra, la vernice è stata posata bene, ma devo dire che rispetto all'ultima produzione Messico è meno perfetta. Lo shape del body e la disposizione dei pick-up, i soliti due single coil in questo caso in alnico 5, sono quelli del classico jazz anni 60, il battipenna a tre strati, la basetta dei controlli è in acciaio cromato (bene) ed è classica la posizione del thumb rest (il poggia dito), sotto la corda del Sol, la novità è il ponte (del tutto simile a quello hig mass della serie Classic player marcata Fender e costruito in Cina) con 4 sellette in ottone e il resto in acciaio cromato che non ricalca la solita linea del ponte Fender (il vecchio lamierino piegato) fissato con 5 viti al body.

Nel retro troviamo la placca di fissaggio al manico con la serigrafia della scritta Squier by Fender, solitamente la scritta era incisa ora è solo stampata.

Togliendo la placca controlli e la mascherina del battipenna notiamo un bello scasso che parte al pick-up del manico scasso molto evidente (per cui non si può "viaggiare alla Pastorius") verniciato con una mano di tinta isolante alla grafite che non fa trasparire che tipo di legno ci sia sotto, l'elettronica è ben cablata e la disposizione è ordinata, i potenziometri sono di tipo economico come anche economico è l' attacco per il jack, le saldature sono ben realizzate.

L'assemblaggio placca controlli battipenna non è perfetto e sinceramente ho trovato la corda del re con diverse note morte, dovute probabilmente ad un tasto posato non perfettamente, un buon setup da un liutaio dovrebbe risolvere il tutto.

Il montaggio corpo manico è impeccabile, non ci sono sbavature o giochi nell'assemblaggio, lo shape del manico è ottimo e la verniciatura ricorda la colorazione dei vintage, il manico ricorda anche in questo caso quello del Classic player Fender, bello sottile in stile anni 60 come dettato dal nome del modello, in acero pezzo unico verniciato (non satinato), tastiera in palissandro con dots bianchi in plastica, a mio parere il capotasto in plastica era montato veramente male ed è il difetto più grosso che ho riscontrato nello strumento.

La paletta in questo caso in tinta con il body, un bellissimo Inca silver, è perfettamente rifinita e da lustro allo strumento recando anche la scritta Squier in colorazione dorata che svetta e ammanta il tutto di una bellezza veramente rara, se sulla paletta ci fosse scritto Fender costerebbe il quadruplo.

Le meccaniche, le solite 4 in linea cromate, sono in stile vintage come lo string retainer sono differenti dal modello standard, il trussrod si regola dalla cavità sopra la paletta è nel retro del manico manca lo Skunk stripe tipico della produzione Squier.

Il suono è quello tipico del Jazz Bass, il volume è buono, non si avverte ronzio di fondo, devo essere onesto: suona bene, anzi suona ottimamente considerando il prezzo, si tratta di uno standard assoluto per cui un domani una eventuale customizzazione diventa molto semplice alla ricerca del suono che uno vuole (ammesso che già questo non vada bene), da segnalare è anche l' ottimo sustain.

In conclusione devo ammettere che il rapporto qualità prezzo dello strumento è veramente eccezionale, spendo poco ed ho tanto, potrebbe diventare lo strumento da "portare in giro", comodo, leggero se me lo rubano amen e sicuramente non sfigura davanti ad una platea anche di intenditori, viene considerato infatti uno dei bassi più riusciti di Squier degli ultimi anni.

Peccato per il capotasto eseguito in maniera veramente approssimativa, alcune imperfezioni nella verniciatura e il settaggio dello strumento eseguito non perfettamente.

In dotazione ci sono solo due chiavette di regolazione a brugola una per le sellette del ponte, l'altra per il trussrod.

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