ibanez MC924 II

 

Ibanez musician mc924 II serie (1983)

 

 

IMG_0237.JPGIMG_0238.JPGIMG_0239.JPGIMG_0240.JPGIMG_0246.JPGIMG_0247.JPG

 

Come già detto in occasione del primo articolo riguardante l' mc924 del 1981 l'ondata giapponese di strumenti originali, quindi non copia delle marche più blasonate, non era certo terminata, i liutai giapponesi dopo il successo della prima serie inquadrarono alcuni punti che potevano essere migliorati e senza dormire sugli allori a distanza di pochi anni hanno rivalutato il progetto.

Sebbene a prima vista può sembrare molto simile al fratello maggiore il 924 seconda serie differisce sia a livello di componentistica che di liuteria.

Cominciamo a parlare del body, la forma è identica è composto sempre da acero in cinque strati (alternato a noce) per quanto riguarda il manico e la parte centrale del body, ma le due ali del body sono in noce, non in frassino come il precedente modello e sono composte da tavole intere non da un multistrato di legno, probabilmente per via del peso e anche per un fattore di comodità nell'uso dello strumento è stato smussato pesantemente il body specialmente nella parte dove si appoggia l'avambraccio, ma anche nella parte posteriore.

Il ponte come le meccaniche sono di nuovo disegno, diciamo più ricercato rispetto al precedente ed anche a mio parere alleggerite perché uno dei problemi di questo basso è il peso, nuovo ingresso jack nuovi pick-up che come configurazione ora ricordano il P/J con i poli regolabili ed elettronica semplificata anche se non molto intuitiva.

La tastiera è sempre in ebano con segnatasti in abalone, scala identica 34, tasti medium jumbo, due ottave, e copri trussrod identico al precedente, stessa inclinazione e forma della paletta anche se la stessa risulta più piccola.

Anche la qualità costruttiva rimane altissima anzi forse addirittura superiore, elettronica ben disposta, zero ronzii, grandissima stabilità dei legni (dimostrata dopo 33 anni) estetica a colpo d'occhio invariata e tanta spinta nel suono. Parliamo proprio della voce dello strumento, come si nota a colpo d'occhio rispetto la serie precedente è sparito il selettore pick-up e la regolazione di intervento dell'intensità del preamplificatore, ora con elettronica leggermente semplificata anche i neofiti possono evitare di confondersi nelle regolazioni on board (vedi figura per spiegazione display elettronica).

Il suono rimane comunque molto simile al precedente modello nonostante ora al manico ci sia un pick-up splittato tipo precision, il volume dei due pick-up risulta abbastanza bilanciato, certo al manico per forza di cose un po' più alto, ma si tratta di uno strumento con una possibilità di regolazione veramente ottima e una versatilità invidiabile.

Il volume è altissimo sia in attivo che in passivo, in questo modello in passivo abbiamo i toni che lavorano in maniera meno invasiva rispetto al precedente, se li vogliamo sentire molto devo inserire la modalità attiva, posso usare l'equalizzazione a tre bande come voglio lasciandola a metà del pot non interviene e posso togliere e aggiungere sfumature su alti, medi e bassi, veramente molto ben bilanciata e fruibile, in attivo ha veramente un attacco deciso, dato probabilmente anche dall'ottimo hardware e comunque in passivo risulta un suono un po' più caldo.

Sicuramente come dicono in molti è stato un basso con una voce riconoscibile, molto versatile con tanto volume e personalità, lo spartiacque per Ibanez tra una produzione anonima ed economica a una serie che ha fatto il giro del mondo come utilizzatori.

Il peso rimane importante (4,25 kg) ma è già calato di quattro etti rispetto alla serie precedente.

In conclusione se vi capita di trovarne uno ad un prezzo umano (sono ancora molto quotati) provatelo e mettetelo all'opera, ha un manico eccezionale è molto versatile, mantiene il valore nel tempo ed avete tra le mani uno strumento vintage che è stato usato da un sacco di professionisti in tutti i generi dal jazz al rock dal blues al reggae, proprio per la sua duttilità di utilizzo è stato uno strumento veramente trasversale e sicuramente adatto anche a generi moderni dove la mano lavora sulla tastiera in velocità si possono ottenere action veramente rasoterra facendo suonare tutti i tasti nella giusta maniera.

Vedi anche il seguente articolo: http://www.fantabass.it/index.php?option=com_content&view=article&id=5:basso-ibanez-mc-924&catid=8&Itemid=103

 

IMG_0249.JPGIMG_0250.JPGIMG_0252.JPGIMG_0253.JPGIMG_0255.JPGIMG_0257.JPGIMG_0258.JPGIMG_0262.JPGIMG_0263.JPG

SEGUICI SU:
facebook instagram youtube twitter