Alembic persuader 1986

 

 

Alembic persuader 1986

 

 http://www.alembic.com/

 

 

IMG_0368.JPGIMG_0369.JPGIMG_0370.JPGIMG_0371.JPGIMG_0372.JPGIMG_0373.JPGIMG_0375.JPGIMG_0376.JPGIMG_0377.JPGIMG_0378.JPG

Altra prova di un prodotto della prestigiosa marca Alembic, si tratta questa volta del modello persuader in produzione dal 1983 al 1991 con la classica configurazione Hot Rod anche questo progetto è stato realizzato con materiali di prim'ordine e come al solito in maniera impeccabile e maniacale.

Si trattava di uno dei modelli diciamo accessibili della Alembic realizzato in California a Santa Rosa con componentistica dedicata tutta realizzata in proprio (tranne le meccaniche della Gotoh).

Partiamo dalla descrizione del top un bellissimo acero quilted di spessore importante, circa un centimetro, che sovrasta il body vero e proprio in mogano, le due ali sono incollate alla struttura neck-through del manico in tre pezzi di acero che termina nella paletta matching headstock recante una impiallacciatura di acero quilted (a richiamo del top del body) anteriore e posteriore, il ponte di disegno esclusivo Alembic che richiama quello dei modelli maggiormente diffusi con la classica mezzaluna che funge da ferma corde e il ponte vero e proprio staccato, tutto realizzato in ottone massiccio, troviamo, proseguendo verso la tastiera, il pick-up tipo Jazz single coil molto ravvicinato al ponte, mettendolo a confronto con un pick-up al ponte Fender si nota subito che la partenza delle corde dopo il ponte è a pochi millimetri dal pick-up per cui hanno meno spazio per vibrare (siamo circa 15 millimetri sull' Alembic e 40 mm su Fender) ne risente un po' il volume rispetto al pickup al manico, che già di suo essendo del tipo splittato come il precision ha un volume superiore.

Nel retro del body troviamo l'alloggiamento dell'elettronica coperto con una piastra in plastica nera (si poteva fare di meglio) il vano è schermato con vernice al rame argento.

Il manico si presenta abbastanza sottile, scala 32 media è molto comodo per entrambe le ragioni, i tasti posati alla perfezione su una tastiera in ebano con dei riferimenti ovali in madreperla danno importanza e bellezza al tutto ed è regolabile tramite il doppio trussrod coperto da una placca in ottone, onestamente è molto stabile e non mi è mai capitato di doverlo muovere, action rasoterra anche grazie al capotasto sempre in ottone massiccio regolabile in altezza che consente la perfetta regolazione dell’ altezza delle corde.

Tasti medium jumbo, all'inizio della tastiera è inciso il numero di serie che reca, modello (indicato da una lettera P=persuader) e numero di serie vero e proprio oltre al paese di produzione.

La paletta si presenta a forma di punta di freccia tipica della Alembic e reca incastonato il logo in ottone, nel retro troviamo le meccaniche Gotoh (onestamente un po' economiche rispetto allo standard della casa) ben regolabili e tengono bene l'accordatura, le finiture sono perfette e danno lustro allo strumento che rimane molto sobrio e discreto ma lo impreziosiscono, lo strumento è laccato in tutta la superficie verniciata con uno spessore trasparente non troppo spesso (ma neanche un velo).

La configurazione p/j è quella, come già detto, che mi piace di più in assoluto, in questo caso è stato studiato uno strumento con impostazioni molto semplici e le caratteristiche del suono sono abbastanza fruibili, abbiamo la regolazione volume-volume-tono generale, è un sound pastoso il potenziometro degli alti non è come gli altri bassi sembra quasi un filtro che aperto enfatizza le alte, chiuso rende il suono pastoso, cupo, veramente particolare può non piacere e sinceramente come detto in precedenza il pick-up al ponte non è reattivo come quello al manico, diciamo che colora il suono finale ma non lo condiziona a meno che non si chiuda un po' il pick-up al manico.

I pick-up sono ceramici a bassa impedenza elettronica attiva anche se non invadente.

Sinceramente in Alembic avrebbero potuto installare il loro famoso Q filter per creare maggiori possibilità di suono visto che questo sistema è tipico del marchio, nel vano elettronica diversamente da molti altri modelli della casa californiana non abbiamo la possibilità di regolare separatamente l'uscita dei pick-up, abbiamo infatti un solo trimmer che regola il volume di uscita generale.

Una volta che ci si abitua al suono che non ricordo nessun altro strumento, specialmente quelli attuali, ci si riesce a fare di tutto è anche vero che questo tipo di sound è un po' old school tipico degli anni 80 dove era innovativo, non si è adattato al cambiamento delle mode rimanendo sempre molto personale ed anche un po' datato e particolare, un consiglio: se dovete comprare a scatola chiusa non vi fidate potreste rimanere delusi, provate lo strumento prima di comprarlo solo con gli occhi.

Altro consiglio, non a tutti piace la scala media (32) siamo bene o male tutti abituati alla scala 34 (lunga) per cui le due ottave della tastiera risultano spostate ed i riferimenti cambiano, per contro a chi ha la mano non troppo grande, tra lo shape del manico molto comodo e i tasti meno distanti uno dall'altro potrebbe risultare molto più confortevole l'esecuzione dei brani specialmente se veloci.

Alembic è un sogno, un ricordo dei bei tempi che furono, un marchio che non ha mai corso dietro alle mode e che forse si è fermato alla sua nicchia di mercato di affezionati utilizzatori, una filosofia costruttiva un po' datata e sicuramente non al passo con le economie di grande scala delle concorrenti che investono un mucchio di soldi in sponsorizzazioni e dimostrazioni per accaparrarsi clientela, ti innamori ok, non ti finisce di piacere compra altro.

Lo strumento era originariamente fornito di custodia rigida e pergamena che ne descriveva i componenti ed autenticava lo stesso tramite numero di serie.

Attenzione: Alembic non ha più un rivenditore in Italia e neanche un’ assistenza autorizzata, per cui cercate strumenti perfetti perché i ricambi potrebbero metterci un bel po' ad arrivare ed a prezzi sicuramente non proprio modesti, tuttavia c’è da dire che sono strumenti che di solito non hanno grossi problemi, visto la qualità dei materiali ed il costo del prodotto che porta il possessore a trattare “coi guanti” il proprio prodotto.

 

IMG_0379.JPGIMG_0380.JPGIMG_0381.JPGIMG_0382.JPGIMG_0383.JPGIMG_0384.JPGIMG_0385.JPGIMG_0386.JPGIMG_0387.JPGIMG_0388.JPGIMG_0389.JPGIMG_0390.JPGIMG_0391.JPGIMG_0395.JPG

   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
SEGUICI SU:
facebook instagram youtube twitter