Fender precision Sting

 

Fender precision Sting

 

http://support.fender.com/service_diagrams/p_bass/025-1902A_SISD.pdf

 

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Nell'ambito della produzione Fender, casa di strumenti musicali americana, abbiamo all'inizio degli anni 80 l' apertura di uno stabilimento in Giappone che ha cominciato la produzione seriale sfornando la prima serie della Squier con i famosi JV che a distanza di anni si sono distinti raggiungendo grazie a diverse "leggende" mai confermate quotazioni sul mercato dell'usato veramente alte.

Su di una cosa non ci piove: suonano veramente bene e la qualità degli strumenti è veramente molto alta.

Per anni la line up della produzione Japan si è distinta oltre che per i modelli diciamo tradizionali anche per realizzazioni del tutto originali, come forma, hardware e colori rispetto ai cugini americani che hanno mantenuto, salve qualche novità non sempre (anzi quasi mai) di successo le realizzazioni standard e reissue.

Diciamo che il musicista che compra americano è integralista ed ultraconservatore mentre quello più vocato per le cose un po' particolari è tentato spesso dal mercato giapponese, sia per via dei prezzi che per l'originalità e comunque l' accurata realizzazione del prodotto.

Tra l'altro esistono diversi modelli fruibili solo per il mercato interno (japan) e Fender nel 2015 ha comunicato la chiusura dello stabilimento giapponese (probabilmente già riaperto ma nei forum c'è tanta confusione), oltretutto l'importatore italiano per diversi anni si è dimenticato della produzione Japan probabilmente per non cannibalizzarla con quella americana e salvo qualche modello signature in Italia non si è visto granché se non di importazione parallela.

In prova abbiamo questo bel prodotto di casa Fender firmato dal noto cantante e bassista dei Police e per anni solista di grandissimo successo: Sting.

Lo strumento è praticamente una riedizione del precision del 1951 modello dalle linee molto vintage in quanto ricalca il primo basso elettrico della storia che ancora a distanza di più di 60 anni sfoggia un design veramente invidiabile ed a tutt'oggi super imitato.

Il Body è in frassino leggero dall'aria veramente retrò, sobrio, linee semplici e pulite nella colorazione due toni sunburst, verniciato a lacca abbastanza spessa con un invadente battipenna bianco monostrato che occupa buona parte del top, pick up single coil stile vintage e placca in metallo cromato dove alloggiano i due soli controlli di volume e tono, il ponte è il semplice (anzi semplicissimo) lamierino OPB in questo caso dotato di due sellette doppie per la regolazione dell'altezza delle corde ed ancorato al body con tre viti sperando che lo strumento non si sa mai da intonare.

Nel retro del body abbiamo la placca di forma rettangolare classica senza logo in acciaio cromato e i buchi per fare in modo che le corde passino thru body in quanto in questo modello non vi è la possibilità di fissarle direttamente sul ponte.

Il manico in monoblocco di acero veramente ben realizzato e tastato ha una forma diversa dal solito precision 57 (quello più diffuso) sia nella paletta che nella forma, è un po' meno ingombrante ed il profilo a C è un po' ovalizzato, capotasto da 41mm a me piace però non si può pretendere di suonare fraseggi veloci ed ottenere un' action rasoterra è uno strumento adatto non a tutti i generi sia a livello di suono che di versatilità ed anche a livello esecutivo ha i suoi limiti, i tasti sono 20 stile vintage sottili e bassi e se non stai bene attento a come spingi l'errore è dietro l'angolo.

La paletta in stile Telecaster contiene le belle meccaniche classiche vintage reverse presenti in tanti modelli Fender, in linea, trussrod regolabile dal tacco del manico, molto scomodo perché per settarlo sei obbligato a smontare il pezzo per agire sulla vite di regolazione, anche il manico è laccato sia nella tastiera che nel retro, il bilanciamento dello strumento è abbastanza buono ed il peso complessivo è di 4 kg.

Per quanto riguarda il suono profondo, deciso ed un po' slabbrato del classico precision, qui siamo a dieta, il suono è meno profondo, ha meno volume e pochi toni alti, molto pastoso e poco definito, spara molto meno rispetto al fratello più giovane, probabilmente l'effetto è voluto in quanto fedele il primo basso elettrico della storia che per quanto innovativo all'epoca attualmente risulta un po' fuori luogo.

I generi suonabili sono il country, il blues e il rock a patto che sia abbastanza tranquillo non vi fidate se avete nel gruppo batteristi pestoni e chitarristi che non si sentono mai.

È un bell'oggetto, sicuramente fa parte della storia della musica moderna, ben realizzato e curato, però è qualcosa di ampiamente sorpassato, lo stesso Sting non ha mai suonato in tutta la sua carriera con questo strumento, ha cominciato con il jazz e negli anni si sono susseguiti Ibanez musician, precision 57 fretless, hamer, Steinberger e Spector a seconda dei vari tour, ora Fender lo paga per mostrare il suo logo sui palchi internazionali, per cui da diversi anni lo porta in tour, sicuramente un grande artista, bassista, polistrumentista e cantante può rinverdire la leggenda del precision del 1951.

In conclusione se proprio vi piace e fate un genere consono allo strumento è sicuramente un pezzo di storia tra le mani con quell'aria e quel suono un po' retrò se pensate di comprarlo come unico basso non fatelo, potresti rimanere intrappolati in un mono suono che non vi asseconda.

Lo strumento viene fornito di una gigbag morbida.

Attualmente questo modello risulta fuori produzione, non è infatti inserito nei listini ufficiali, ma abbiamo lo Squier classic vibe e chi vuole intendere intenda...

 

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