Fender jazz bass classic 60

 

 

Fender Jazz Bass classic 60

 

http://intl.fender.com/it-IT/basses/jazz-bass/classic-series-60s-jazz-bass-lacquer-rosewood-fingerboard-3-color-sunburst/ 

 

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Nella nutrita sfera di proposte che Fender ha attualmente a listino sicuramente una delle migliori riguarda la serie classic, che il sito ha già proposto in prova con le versioni classic 70 per il Jazz Bass e Classic 50 per il precision bass, mancava solo questo modello chiamato classic 60 che è il rifacimento degli strumenti che negli anni 60 erano il punto di riferimento a livello mondiale.

Sicuramente uno strumento che non passa inosservato per il rapporto qualità prezzo e la reperibilità anche sul mercato dell'usato molto buona.

La filosofia di base si sviluppa su uno strumento di semplice utilizzo e costruzione, tanta resa poca spesa come voleva la filosofia del buon Fender, le cose semplici sono facilmente riparabili anche con un uso intenso.

Il body in ontano in tre pezzi viene prodotto in tre colorazioni: bianco, sunburst e nero, è una produzione made in Messico ma si nota sicuramente una grande cura costruttiva degna dei fratelli americani se non superiore, questo basso ricalca come detto dal nome del modello la produzione degli anni 60 dell'evergreen Jazz Bass.

La verniciatura è laccata sicuramente meno spessa dell'americano e realizzata in maniera abbastanza curata, sul top troviamo un bel battipenna tortoise in tre strati di una bella colorazione vintage style, il ponte vintage con sellette zigrinate, classico lamierino ma funzionale, la pacca cromata dei controlli volume, volume, tono e i pickups single coil schierati in posizione classica anni 60.

Il manico si aggancia al body in maniera perfetta, scasso molto accurato, monoblocco di acero con tastiera in palissandro, soliti 20 tasti, scala 34, frets vintage più sottili rispetto allo standard, dots in plastica bianca e capotasto in simil osso di color avorio anche questo vintage style, la paletta reca il logo tipico di quegli anni con la scritta jazz bass molto austera e schierata in maniera appropriata, la regolazione del truss road avviene nella posizione corretta per quanto riguarda gli anni 60, al tacco del manico tramite vite a croce (molto scomodo in quanto per essere regolato bisogna staccare il manico).

Anche le meccaniche riportano alla produzione di quegli anni sono le imponenti Fender vintage reverse cromate, bellissime e di grande impatto estetico, anche la placca no logo e i reggi cinghia sono coerenti con il periodo mentre manca il bottone nel retro della paletta presente in quegli anni per agganciare la cinghia (alla maniera messicana, totalmente inutile sinceramente).

Il punto di forza di questo strumento a mio parere sta nello shape del manico, molto comodo e veramente scorrevole, il capotasto è sottile ed agevole anche per i musicisti con la mano piccola.

Uno strumento dal fascino retrò che non costa una fortuna, molto indicato a chi vuole avere un ottimo prodotto qualità prezzo che ricalca il vero vintage (economicamente molto impegnativo e comunque non affidabile come un basso nuovo).

Esiste anche una versione FSR (Fender special run) che però viene prodotta in Giappone ed ha caratteristiche diverse e meno ricercate (ma anche più colori).

Per quanto riguarda il suono possiamo parlare sicuramente di uno strumento versatile, i pick-up spingono bene, gran volume anche se la definizione del suono non è quella dei vintage veri e anzi risulta un po' slabbrato, ma comunque piacevole, il tono è molto invadente e cambia in maniera netta il suono finale se aperto tutto, la suonabilità come detto in precedenza è ottima, strumento ben bilanciato, l' hardware lavora bene e le regolazioni ottenibili sono veramente comode per tutti i gusti.

Viene fornito di gig bag Fender morbida compresa nel prezzo, sinceramente credo sia uno strumento dove trovare difetti sia molto difficile, può accontentare sia il neofita che il professionista, esiste un mondo di customizzazioni dedicate al modello per cui a mio parere se vi capita a tiro provatelo.

 

 

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